Dalle contestazioni del dicembre 2010 un genere estetico e politico, la street-art, si è impossessato delle strade e dello spazio pubblico tunisino, trasformandolo in un luogo in cui le creazioni artistiche e culturali prendono forma e veicolano un messaggio che arriva in maniera diretta ai cittadini. Collettivi di writers, compagnie di danza, di teatro e di cinema hanno trasformato le piazze, le Medine e i mercati di Tunisi e della Tunisia in un nuovo palcoscenico fruibile da tutti, per sensibilizzare la società civile all'arte, intesa come dovere cittadino. Seguendo il lavoro di gruppi come Zwewla, Ghar-Boys, Brotha from Another Motha Company, Danseurs-Citoyens, Art Solution, L'Art Rue e molti altri, il documentario indaga su una nuova modalità di cittadinanza attiva nella Tunisia post-rivoluzionaria e sull'impatto che questa può avere, nell'attuale contesto instabile, sulla società tunisina, ed in particolare sulle giovani generazioni, diffondendo una cultura alternativa alle istanze più radicali del paese.
Regia: Gaia Vianello, Juan Martin Baigorria
Soggetto: Gaia Vianello
Sceneggiatura: Gaia Vianello
Fotografia: Juan Martin Baigorria
Colonna sonora: Claudio Rocchetti
Montaggio: Juan Martin Baigorria
Sound design: Luca Tozzi
Enti che sostengono il film non attraverso sowenzioni economiche: Amnesty lnternational, GVC Onlus
Il film è stato finanziato attraverso una campagna di crowdfunding