Questa intervista è dedicata alla memoria di Erminia Cella Dezza e del “Coopi”.
Migrante emiliano-romagnola di inizio ‘900, una volta giunta in Svizzera e nello specifico a Zurigo, si contraddistinse per il suo coraggio, impegno sociale e in particolar modo per il suo attivismo antifascista. Iniziò a lavorare fin dagli inizi presso il Ristorante Cooperativo della Società Cooperativa Italiana, meglio noto come Coopi, fondato nel 1905 dagli immigrati italiani di Zurigo, per rafforzare la Cooperazione Socialista.
Erminia Cella ne fu gerente, insieme al compagno Enrico Dezza (tra i principali fondatori), dal 1935 al 1952. Durante quegli anni, il Cooperativo divenne luogo cruciale di Resistenza per l’emigrazione italiana antifascista, tra rivoluzionari, politici e intellettuali (tra cui Giacomo Matteotti, Fernando Schiavetti, Giulia Bondanini e cosi’ via), fungendo da punto di contatto per rifugiati ed emigranti in tempi difficili.
Erminia ne fu il cuore, e da tutti era definita “il cuore del Cooperativo”, oggi ancora conosciuto quale centro culturale attivo nella storia dell'antifascismo, del movimento socialista e dell'emigrazione italiana in Svizzera di allora.