Nel primo articolo della costituzione italiana si dice che “l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”. Ma i cittadini lasciano il paese proprio perché manca il lavoro.
Il film ripercorre queste biografie cercando come il lavoro fatto si sia iscritto nel corpo e nella memoria di chi lo racconta. Incontriamo Antonio, Eros, Paola e molti altri: nove immigrati italiani che ricordano e rievocano i gesti e situazioni del loro passato lavorativo; e dalla monotona ripetizione di banali attività ne emergono l’umorismo e la poesia.
In un setting scarno, in forma di performance teatrale le loro storie ricostruiscono il momento storico in cui il lavoro fisico diventa immateriale.
Note di regia
Questo film combina la storia del lavoro, biografie di singoli lavoratori, documentario e teatro. Parla dell’aspetto più prezioso e personale del lavoro, di come influenza la vita di una persona e la trasforma nel corso del tempo e come di riflesso, un individuo personalizza la propria routine lavorativa.
Ho cercato tracce della storie che mi venivano raccontate nei corpi dei miei personaggi. Come in una sessione di prove abbiamo ricostruito insieme i gesti quotidiani di questi lavori per poi ricomporli in piccole performance. Anche le prove sono parte del film, coinvolgendo lo spettatore del processo di reminiscenza, dove la realtà e la finzione si confondono nella narrazione.
Regia: Agnese Cornelio
Soggetto e sceneggiatura: Agnese Cornelio
Direttore della fotografia: Stefano Bertacchini
Montaggio: Menno Boerema
Musica: Massimo Carozzi
Interpreti: Massimo Benvegnù, Maurizio Lazzarato, Eros Capostagno, Antonio Cogoni, Luisella Premoli, Paola Raffaini, Gino Scalzo, Gianluigi Clemente, Antonio
Produzione: FOraereetso work